Interviste
DolceTerra di tradizioni
Intervista a Francesco Botti, amministratore delegato di DolceTerra
Martina Roncadi | 12.10.2023 | 6 minuti
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"Le nostre ricette sono semplici ma gustose, come i prodotti sani e genuini che preparavano le nostre nonne in casa, quindi con un grande rispetto per la tradizione"
È una bellissima giornata di sole d’ottobre. Il sole scalda come quello di luglio, ma i colori iniziano a mutare e le zucche crescere. Vediamo la natura ancora esplodere rigogliosa, e lo scenario che ci si presenta è fuori dal tempo: silenzioso, accogliente, sconfinato. Siamo nel luogo in cui abbiamo incontrato Francesco Botti, proprietario di DolceTerra, una società agricola che sorge a San Prospero, nelle campagne modenesi. DolceTerra non è solo uno spazio al cui nocciolo troviamo l’amore e il rispetto per la natura, valori semplici e mai banali, ma anche un luogo fatto di persone. Di giovani che hanno il desiderio di esaltare le loro origini e valorizzare il territorio. Un’azienda che produce frutti carnosi e prodotti tanto naturali, quanto buoni.
Ciao Francesco, ti va di raccontarmi la storia di DolceTerra? Quando nasce e come si sviluppa la vostra realtà?
DolceTerra nasce nel 2018. Io e i miei genitori abbiamo acquistato un appezzamento di terra con uno scopo ben preciso: esaudire il più grande desiderio di mio nonno, Giuseppe.
Ci siamo dati sin da subito da fare per realizzare questo suo sogno, iniziando prima un processo di trasformazione del terreno e proseguendo poi con la realizzazione di un nuovo impianto di irrigazione che ci ha permesso di attuare la piantumazione nel 2020. Abbiamo fatto nascere 11 ettari di frutteto al cui interno si trovano albicocchi, peschi, susini, meli e meli cotogni, e altri 8 ettari di vigneto. Sapevamo quale fosse il percorso che volevamo seguire per dare vita all’azienda, ma eravamo totalmente inesperti perché la mia famiglia arriva da tre generazioni di imprenditori metalmeccanici, nulla a che vedere quindi con la campagna e l’agricoltura! Necessitavamo di avere al nostro fianco una guida che ci indicasse la giusta via da seguire, per questo ci siamo affidati a un agronomo che ci ha accompagnato alla scoperta di questo lavoro. Arrivando da un settore industriale, dove hai principalmente a che fare con il rigore, sentivamo di aver bisogno di aprirci a una nuova realtà, più calda e accogliente. E così è stato. Abbiamo visto crescere le piante e il frutteto, e insieme a loro crescevamo anche noi non solo in termini di conoscenza, ma prendendo davvero atto del fatto che stavamo realizzando qualcosa di grande. Vedere un progetto svilupparsi esattamente come te lo eri immaginato, anche lasciandoti stupire dalla forza e dalla imprevedibilità della natura, è la cosa più bella che si possa desiderare.
Ad oggi quindi quanta materia prima producete? La vostra terra è effettivamente idonea per la coltivazione di questi prodotti?
La nostra è una terra estremamente fertile e adatta alla coltivazione di questo tipo di prodotti. Abbiamo circa 45 ettari di terreno, con una produzione media di 325 tonnellate di frutta l’anno, e di 3.000 quintali d’uva circa. Per quest’ultima abbiamo deciso di seguire la tradizione emiliana coltivando uvaggi idonei per la produzione di Lambrusco di Sorbara e Salamino, le eccellenze del nostro territorio, così come uva bianca da Pignoletto. Per quanto riguarda la frutta invece, abbiamo scelto di puntare su prodotti ad alto contenuto di zucchero. Sapevamo sin da subito che fosse necessaria questa scelta perchè, in fase di trasformazione, se vuoi mantenere intatte le proprietà nutritive devi lavorare i prodotti nel modo più naturale possibile. La nostra è un’azienda sostenibile, cerchiamo di fare sempre il massimo per avere un sistema di coltivazione sano e pulito.
In quanti siete in azienda?
Al momento siamo in sei. I miei ragazzi sono tutti molto giovani, neo diplomati in agraria, con una grandissima forza di volontà e un amore sconfinato per la terra. È un team pieno di idee, sogni e buoni propositi. Per me sapere che stanno bene, che sono felici di venire qui, è importantissimo perché so che possono dare il meglio di loro. Il rispetto delle persone è fondamentale per la nostra azienda e spero davvero che questo sentire arrivi anche a loro.
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Quale tipologia di prodotti vendete? In quali canali di vendita?
Vendiamo diverse tipologie di prodotti. Abbiamo in primis la frutta, così come Natura l’ha fatta! La raccogliamo per sfiorata, cioè al giusto grado di maturazione, portandola direttamente a casa al consumatore finale, oppure ai grossisti della regione. Dal punto di vista economico non è di certo un sistema vantaggioso, ma desideriamo che i nostri clienti possano consumare la frutta come se l’avessero appena raccolta con le loro mani. Per quanto riguarda invece i prodotti di trasformazione, quindi le nostre confetture, le mostarde e i nettari, ci affidiamo a un sistema di outsorcing, anche se ci stiamo attrezzando per il futuro prossimo per produrle direttamente noi. Le confetture sono le classiche “marmellate della nonna”: ricette molto semplici, come i prodotti sani e genuini che preparavano le nostre nonne in casa, quindi con un grande rispetto per la tradizione. Le mostarde le produciamo “a pezzettoni”, non troppo piccanti, in modo da accontentare un po' tutti i palati. Il nettare invece devo ammettere che è il prodotto di cui andiamo più fieri. A livello commerciale, viene chiamata così quella tipologia di succo che contiene più del 60% di frutta, quindi è molto denso e con poca aggiunta di acqua. Rimane più fibroso, ed è privo di additivi chimici e coloranti. Per noi è importante che i nostri prodotti siano autentici, buoni e naturali. È il nostro motto. Tutto ciò che produciamo lo vendiamo nella nostra bottega qui in sede, e nei negozi specializzati in cui si percepisce la volontà di vendere merce di alta qualità.
Perché avete deciso di chiamare l’azienda “DolceTerra”?
La scelta del nome deriva dal fatto che, essendo la metalmeccanica un ambiente serio e severo, avevamo bisogno di qualcosa di “dolce”. Coltivando la terra ci piaceva l’idea di unire questi due concetti. Secondo noi è estremamente efficace e sincero.
Vi siete ispirati a qualche modello in particolare per creare la vostra azienda?
Abbiamo voluto mantenere uno stile sobrio per ricordare il nonno, che era semplice e raffinato, cercando di contestualizzarlo un po' in tutta l’azienda: nel bistrot abbiamo ricreato un ambiente moderno ed elegante che ricordasse i nostri prodotti che sono naturali, ma gustosi. Abbiamo semplicemente seguito il nostro essere, il nostro modo di vivere.
Che strumenti di comunicazione utilizzate per potenziare il vostro marchio?
Essendo DolceTerra un’azienda giovane e dinamica, siamo molto social! E proprio i social sono un importante strumento di comunicazione per poter arrivare al maggior numero di persone possibile. Il mondo si sta spostando sempre più verso il digital, quindi anche un’azienda agricola come la nostra ha la necessità di rimanere a passo coi tempi. Utilizziamo spesso Instagram e Facebook, piattaforme fondamentali per la comunicazione. Abbiamo inoltre un sito web in continua evoluzione perché le necessità dei consumatori cambiano continuamente, e dobbiamo saperli ascoltare. Devo ammettere però di essere un po' old school: preferisco l’approccio diretto col pubblico. È per questo che partecipo a eventi e fiere specializzate per far conoscere la nostra realtà, perché credo molto nei rapporti umani. È vero che i social aumentano il bacino di persone che ti possono conoscere, ma nulla potrà mai sostituire le connessioni tra le persone!
Il vostro claim è Coltiviamo Futuro. C’è un progetto o un sogno particolare che vorreste realizzare?
Dal mio punto di vista, l’agricoltura è stata il nostro passato, perché i nostri antenati arrivano da lì. È il nostro presente, cioè quello che consumiamo ogni giorno. E sarà il nostro futuro perché, sicuramente il mondo è in continua evoluzione, ma l’agricoltura rimarrà sempre il cuore del commercio. Il claim Coltiviamo Futuro nasce proprio da questo: nel passato, presente e futuro c’è il Coltivare, e nel Futuro si racchiudono tutti i nostri sogni e i nostri progetti.
Come ho già accennato prima, porteremo all’interno del nostro podere il laboratorio di trasformazione alimentare, e non solo. Desideriamo costruire qualcosa di bello e innovativo, senza staccarci dai nostri princìpi e rispettando l’ambiente. Il progetto sarà quello di ampliare la struttura con uffici, mantenendo attivo il bistrot con un’area dedicata alla ristorazione e agli eventi. Questo è uno dei tanti propositi che abbiamo ma, come la Natura, ci piace lasciarci trasportare e stupire da quello che verrà!
Foto di Gabriele Greco - Orangorenna ©
DolceTerra
Via Due Madonne, 7
41030 San Prospero (MO)