Cultura e società

Cornetto o Cucciolone?

I gelati confezionati più iconici di sempre dell'estate italiana

Martina Roncadi | 06.06.2024 | 4 minuti

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Le parole, i volti, le scelte e le scommesse del settore più amato dagli italiani

“Il gelato è da sempre bene rifugio degli italiani. In qualsiasi epoca e contesto storico, il gelato ha accompagnato tutte le fasi della vita degli uomini, dall’infanzia all’età adulta, assumendo un peso culturale specifico”

Gelati confezionati assortiti

“I gelati sono buoni, ma costano milioni” cantavano gli Skiantos più di quarant’anni fa nella canzone “Gelati”.

Una volta forse non era davvero così, oggi però possiamo dirlo: prima si pagavano in lire, oggi quelle lire si sono trasformate in euro, raddoppiando – circa – il costo del prodotto e riducendolo di un terzo.

Il gelato però, è da sempre bene rifugio degli italiani. In qualsiasi epoca e contesto storico, il gelato ha accompagnato tutte le fasi della vita degli uomini, dall’infanzia all’età adulta, assumendo un peso culturale specifico – ne abbiamo parlato qui in occasione della Giornata Mondale del Gelato.

Tralasciando l’aspetto economico, il gelato esercita comunque un vero e proprio effetto amarcord sugli italiani, in particolar modo quello confezionato. Dalle insegne di latta che si trovavano davanti ai bar, alle pubblicità in tv, fino al banco freezer dei supermercati, tutti noi ci siamo lasciati affascinare – e ingolosire – dalla vivacità dei colori e dalla promessa fatta: i gelati sono buoni e genuini, fanno bene e ti rendono felice.

D’altronde, durante una passeggiata in compagnia, ci saremmo posti tutti l’annosa domanda: artigianale o confezionato? Ed ecco che affiorano i ricordi del gusto Puffo – una montagna azzurra dal sapore indefinito e un retrogusto alla vaniglia – o Spagnola, un gelato alla crema variegato all’amarena. E ancora, lo stecco alla panna ricoperto di cioccolato, il ghiacciolo alla menta e così via.

I ricordi si sbloccano proprio pensando ai gelati confezionati, alla loro estetica e a una comunicazione, così potente, da essere rimasta nell’immaginario comune a distanza di anni.

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Di seguito uno sguardo ad alcuni dei gelati confezionati più emblematici di sempre, quelli che ci hanno fatto compagnia nelle lunghe estati italiane:

 

  • Mottarello, Motta o Cremino, Algida: il primo è comparso sul mercato italiano nel 1948. Il claim era “nutre e rinfresca”, un messaggio irresistibile per le mamme che desideravano qualcosa di sostanzioso per la merenda dei bambini. Il secondo, approda circa negli stessi anni, nel 1946, ed è stato il primo prodotto messo in vendita dal marchio Algida.

 

  • Cornetto: nato nel 1959 grazie alla visione di una gelateria artigianale di Napoli, Spica, viene messo in commercio da Algida solo nel 1976, dopo l’acquisto del brevetto. A base di panna, la sua peculiarità è il cono ripieno di cioccolato e la variegatura al cacao, mandorle e nocciole. Un classico intramontabile dell’estate che oggi viene proposto anche in altre varianti.

 

  • Coppa dei Campioni: Motta la lancia sul mercato negli anni Cinquanta, una coppetta di gelato metà panna, metà cioccolato. Fun fact: nel 1962 posa per la pubblicità dell’iconica coppetta un giovane, e ancora sconosciuto, Silvio Berlusconi.
Gelato variegato all'amarena
  • Maxibon: gli immaginari che ruotano attorno al Maxibon Motta si sprecano. Nessun gelato confezionato è più iconico di lui. Commercialmente nato nel 1989, si presenta diviso in due: da un lato un biscotto ripieno di gelato alla panna e scaglie di cioccolato, dall’altra una golosa copertura di cioccolato e granella di nocciole. Nel 1995 entra definitivamente nel linguaggio comune grazie a Stefano Accorsi che, nella pubblicità, recita la celebre frase “Du gust is megl che uan”.

 

  • Coppa del Nonno: nel 1955 nasce questa coppa di gelato al caffè – a forma di tazzina – che rimarrà nella storia per essere il gelato che Christian De Sica mangiava da bambino mentre accompagnava il papà Vittorio sui vari set cinematografici.

 

  • Fortunello: sono gli anni Cinquanta e Alemagna, azienda dolciaria italiana oggi di proprietà di Bauli, lancia sul mercato questo gelato sandwich al gusto crema che fa impazzire i bambini.

 

  • Liuk: negli anni Ottanta Algida propone una versione gelato del sorbetto al limone. La sua arma segreta? Poggia su uno stecco di liquirizia da gustare una volta finita la copertura al limone. La sbrodolatura è assicurata, ma c’è chi ancora oggi ne va matto.
Stecchi di gelato misti
  • Calippo: il re incontrastato dei ghiaccioli è di Algida. Nato negli anni Ottanta, viene proposto sotto forma di cilindro e avvolto all’interno di un involucro di cartone. Un prodotto estremamente identitario e – malizioso – che ancora oggi continua a riscuotere un successo notevole.

 

  • Sansonì: lanciato sul mercato da Sanson – oggi di proprietà Sammontana – si propone come mini cialda al gusto panna e variegatura al cioccolato. Un gelato amatissimo che non ha risentito del passare del tempo.

 

  • Cucciolone: ultimo, ma non ultimo, il Cucciolone. Nel 1980 viene lanciato dalla Eldorado, azienda di gelati oggi di proprietà Algida, si distingue da subito per la sua collaborazione con Disney: il celebre gelato al biscotto ripieno di cacao, panna e zabaione, viene arricchito da vignette i cui protagonisti sono alcuni dei personaggi Disney, come Topolino e Paperino. Successivamente, artisti vari scriveranno vignette e barzellette su questo iconico biscotto che continua a far divertire a ogni morso.

Martina Roncadi

Laureata in Scienze della Comunicazione, ha seguito diversi corsi di specializzazione alla Scuola Holden di Torino tra cui “Food – Design dell’esperienza gastronomica”, grazie al quale si è accesa la miccia per la scrittura nel panorama enogastronomico. Amante dei viaggi, della buona tavola e della musica indie, il suo segno zodiacale è Ariete. Si consiglia pertanto di non farla arrabbiare. Fanatica dello sport, è campionessa olimpica di junk food e di coccole al suo gatto, Giorgio.