Interviste

3Bee, il nettare della biodiversità

Intervista a Virginia Castellucci, Head of Sustanaibility & Advocacy di 3Bee

Martina Roncadi | 23.05.2024 | 5 minuti

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“In 3Bee sviluppiamo tecnologie per il monitoraggio e la tutela della biodiversità con l’obiettivo di invertire la rotta e combattere la perdita di biodiversità, una delle emergenze più significative da affrontare oggi”

Virginia Castellucci

Nel corso degli anni, l’uomo è stato il principale artefice della graduale crisi della biodiversità, la varietà cioè degli organismi viventi, sia animali che vegetali, che vivono e coesistono in un determinato ambiente.

E visto che, proprio la biodiversità, è l’indicatore principale dello stato di salute del nostro Pianeta, sarà facile comprendere quanto sia importante osservarla, proteggerla e ripristinarla. Lo sta facendo la Commissione Europea, la quale ha attuato un piano per la protezione degli ecosistemi all’interno dell’UE – che prevede azioni mirate da portare a termine entro il 2030 – e lo stanno facendo altre realtà che lavorano sul campo, ogni giorno, per raggiungere un obiettivo ben preciso: sviluppare tecnologie avanzate di monitoraggio, salvaguardia e rigenerazione, mettendo il tema della biodiversità al centro dei dialoghi e della condotta degli esseri umani.

Una di queste è senza dubbio 3Bee, una nature tech company fondata per proteggere la biodiversità attraverso la risoluzione delle problematiche che si celano dietro al suo declino, come l’urbanizzazione, l’inquinamento, i cambiamenti climatici e molti altri fattori.

3Bee utilizza le api come bioindicatore, avvalendosi di sistemi tecnologici e innovativi in grado di monitorare la loro salute, quella degli impollinatori e la connessione che stringono con gli ecosistemi.

In occasione della Giornata Mondiale delle Api, ricorsa il 20 maggio, abbiamo chiesto a Virginia Castellucci, Head of Sustanaibility & Advocacy di 3Bee, di raccontarci qualcosa di più sull’importanza delle api per il nostro ecosistema, della relazione tra tecnologia e biodiversità, e del futuro di 3Bee.

Come nasce 3Bee e da dove deriva questo nome? Che cosa significa? 

3Bee nasce nel 2017 da un’idea di Niccolò Calandri e Riccardo Balzaretti: amici di paese fin da bambini, dopo una serie di esperienze all’estero – per Niccolò di Phd in Elettronica Quantistica, per Riccardo di Phd in Biologia – hanno deciso di tornare in Italia per fondare un’azienda che generasse un impatto concreto sull’ambiente.

Da sempre interessati al mondo delle api, hanno iniziato ad occuparsi dello sviluppo di una prima tecnologia per il monitoraggio degli alveari, fondando 3Bee. La nostra realtà nasce quindi dall’unione delle capacità di Niccolò e Riccardo: da un lato le conoscenze ingegneristiche di Niccolò hanno permesso di sviluppare la tecnologia Hive-Tech, mentre quelle biologiche di Riccardo hanno consentito di interpretare e comprendere i dati ricavati dal monitoraggio delle api.

Ad oggi, 3Bee è la nature tech company che sviluppa tecnologie per il monitoraggio, la tutela e la rigenerazione della biodiversità. Il nostro nome indica infatti quelli che abbiamo individuato come i tre pilastri fondamentali nell’approccio alla tutela della biodiversità:

  • Il monitoraggio: radunare un certo numero di dati, tramite dei sensori ricettivi, per comprendere lo stato attuale della biodiversità in un territorio specifico;
  • La rigenerazione: dopo aver visto che ci sono delle problematicità, individuare delle soluzioni concrete di riequilibrio e delle azioni migliorative;
  • La formazione: sensibilizzare il maggior numero di cittadini e imprese rispetto all’importante tema della tutela della biodiversità e degli insetti impollinatori.

Cosa rappresentano per voi le api?

Quando parliamo di api, nell’immaginario comune si pensa generalmente alle api da miele, le più famose in assoluto. Queste però rappresentano solo una piccola parte delle oltre 20.000 specie presenti su tutto il pianeta.

Le api ricoprono un ruolo cruciale in qualità di sentinelle dello stato di salute dell’ambiente, e sono fondamentali insetti impollinatori. Gli insetti impollinatori sono responsabili di circa il 75% delle colture mondiali, quindi imprescindibili per la riproduzione di molte specie vegetali grazie al loro lavoro di impollinazione. Si tratta di un servizio ecosistemico essenziale, che mantiene e promuove la biodiversità, ovvero la somma di tutte le forme di vita presenti sul nostro pianeta. Negli ultimi anni però, la biodiversità si sta riducendo a un ritmo allarmante a causa di alcune attività umane, dell’inquinamento e delle conseguenze del cambiamento climatico. Senza gli impollinatori – tra cui api domestiche e selvatiche, bombi, farfalle e falene – l’equilibrio degli ecosistemi del nostro pianeta, e di conseguenza quello umano, sarebbero gravemente compromessi. Per questo è importante contribuire alla loro salvaguardia agendo concretamente.

In 3Bee sviluppiamo tecnologie per la tutela della biodiversità e degli insetti impollinatori con l’obiettivo di creare un impatto concreto, monitorabile, e ottenere benefici tangibili sul nostro Pianeta, che siano quindi immediati e duraturi nel tempo. La nostra missione è proprio questa: sviluppare, grazie al supporto di partner virtuosi – e attraverso la creazione di tecnologie in ambito ambientale – una mappatura della biodiversità, e costruire il più grande corridoio ecologico d’Europa.

Quali sono i principali progetti realizzati da 3Bee? 

Il progetto principale è sicuramente quello delle Oasi 3Bee della Biodiversità: habitat urbani e agroforestali creati in zone a bassa biodiversità, con l’obiettivo di rigenerarla. In questi spazi, gli insetti impollinatori possono trovare nutrimento ed essere monitorati tramite la tecnologia. Le Oasi 3Bee svolgono un ruolo cruciale nel promuovere la conservazione, l’equilibrio ecologico e la resilienza degli ecosistemi. Non si tratta solo di Oasi ambientali, ma di spazi di aggregazione sociale che, grazie ai percorsi di sensibilizzazione, vanno a rafforzare la consapevolezza sul tema.

Le Oasi 3Bee sono monitorate secondo le linee del protocollo di monitoraggio della biodiversità terrestre Element-E, che consente, a enti e imprese, di quantificare il proprio impatto sulla biodiversità, identificando azioni mirate per mitigarlo. Questo approccio innovativo è stato sviluppato da 3Bee in partnership con prestigiose organizzazioni e istituti di ricerca. Grazie al protocollo Element-E, 3Bee è stata recentemente riconosciuta dall’UE come realtà in grado di sviluppare i primi crediti di biodiversità, che puntiamo a rilasciare sul mercato entro due anni. Un approccio alla tutela della biodiversità basato su dati e tecnologia, che rappresenta un significativo passo avanti verso la realizzazione degli obiettivi della Biodiversity Strategy dell’UE in grado di garantire trasparenza, affidabilità e scalabilità.

Alveare 3Bee

Tecnologia vs biodiversità: come si può far dialogare questi due mondi?

In 3Bee sviluppiamo tecnologie per il monitoraggio e la tutela della biodiversità con l’obiettivo di invertire la rotta e combattere la perdita di biodiversità, una delle emergenze più significative da affrontare oggi. Lavoriamo al fianco di enti e imprese – tra cui importanti player del settore agroalimentare, autostradale, energetico e non solo – per sviluppare protocolli certificati per la tutela della biodiversità attraverso progetti di rigenerazione: ne analizziamo l’impatto e, partendo dal dato, capiamo come mitigarlo e migliorarlo, individuando azioni mirate per la sua rigenerazione.

La tecnologia quindi per noi va oltre la sensoristica di campo: collaboriamo ogni giorno con enti di ricerca che ci permettono di accedere a importanti database, come i satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

La tecnologia è dunque anche satellitare e la consideriamo come un mezzo utile per lo studio dello stato di salute della biodiversità. Inoltre, l’ape stessa ha un ruolo fondamentale in questo ambito poiché è il primo indicatore di biomonitoraggio ambientale che studiamo e da cui ricaviamo dati fondamentali.

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Tutela della biodiversità e giovani: quanto sono sensibilizzati al tema? Più o meno degli adulti?

Secondo alcuni studi recenti, i giovani con meno di 25 anni sono più sensibilizzati al tema, e la loro consapevolezza sull’importanza della biodiversità è circa doppia rispetto agli over 50. L’attenzione sta sicuramente crescendo a livello nazionale e globale, e in 3Bee il concetto di sensibilizzazione e divulgazione rappresenta uno dei tre pilastri fondamentali, così come il monitoraggio e la rigenerazione. Sensibilizzare cittadini, enti e imprese è fondamentale, perché solo unendo le forze possiamo raggiungere un cambiamento concreto.

Il rapporto con le comunità locali e l’engagement dei cittadini è sempre stato un punto centrale per 3Bee. Tutti i progetti di monitoraggio e rigenerazione sono realizzati su scala locale e mirano alla rigenerazione di specie autoctone. Risulta quindi naturale per noi impegnarci affinché le persone siano in grado di inquadrare i problemi, l’importanza del tema e, soprattutto, le soluzioni per provare a risolvere la situazione attuale.

In quest’ottica abbiamo avviato il progetto “3Bee: A scuola di Biodiversità”. Si tratta di un programma didattico dedicato alle scuole primarie, che punta alla sensibilizzazione dei più piccoli rispetto all’importanza della biodiversità e degli insetti impollinatori, con l’obiettivo di educarli come ambasciatori del cambiamento. Insieme ai nostri partner aziendali organizziamo inoltre attività, workshop e team building che hanno l’obiettivo di formare i professionisti nell’ambito della sostenibilità ambientale.

Monitoraggio 3Bee

Comunicare in maniera corretta la vostra realtà è fondamentale per conferirle il giusto valore. Di quali strumenti vi avvalete?

In 3Bee amiamo da sempre sperimentare nuovi linguaggi per comunicare la biodiversità, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico più ampio possibile e sensibilizzarlo rispetto alle importanti tematiche ambientali.

Partendo dalla nostra competenza, abbiamo recentemente lanciato “Podcast Biodiverso”, il nostro primo podcast show su clima e biodiversità. Con sei puntate nella sua prima stagione, Podcast Biodiverso affronta in maniera frizzante e originale temi di attualità e di cruciale importanza come la crisi climatica e la biodiversità, presentando punti di vista inediti, esclusivi e toccando svariati argomenti: dalle relazioni umane ai sentimenti, dall’estinzione delle zanzare al tema dell’energia nucleare. Inoltre, stiamo per lanciare Biodiversa – disponibile a partire dal 5 giugno – l’app gioco gratuita per il monitoraggio della biodiversità e la tutela degli ecosistemi che consente di “collezionare”, e identificare facilmente, le piante e i fiori che si incontrano durante una passeggiata all’aria aperta. Un progetto ambizioso di citizen science che ha l’obiettivo di creare un archivio cooperativo dedicato alla flora – e in una seconda fase alla fauna –  in Europa, coinvolgendo gli utenti giocatori con sfide di catalogazione di specie, alcune delle quali rare o in via di estinzione. Sfruttando le tecnologie più avanzate di riconoscimento fotografico e machine learning, Biodiversa consente di arricchire la conoscenza della biodiversità europea, e contribuire attivamente alla sua conservazione attraverso una dinamica di gioco – che è il vero motore dell’obiettivo scientifico.

Progetti futuri?

In 3Bee ci poniamo ogni giorno obiettivi ambiziosi per la tutela della biodiversità. Tra i nostri propositi principali c’è quello di creare 10.000 Oasi 3Bee della Biodiversità non solo in Italia, ma anche in Francia, Germania e Spagna. Un obiettivo che possiamo raggiungere grazie all’impegno e al contributo dei nostri coltivatori di biodiversità, che sono principalmente aziende agricole competenti nella cura e nella gestione di piante, arbusti ed essenze nettarifere, ma anche di partner di ricerca e imprese che desiderano assumere un ruolo attivo nella salvaguardia della biodiversità.

Team 3Bee

Martina Roncadi

Laureata in Scienze della Comunicazione, ha seguito diversi corsi di specializzazione alla Scuola Holden di Torino tra cui “Food – Design dell’esperienza gastronomica”, grazie al quale si è accesa la miccia per la scrittura nel panorama enogastronomico. Amante dei viaggi, della buona tavola e della musica indie, il suo segno zodiacale è Ariete. Si consiglia pertanto di non farla arrabbiare. Fanatica dello sport, è campionessa olimpica di junk food e di coccole al suo gatto, Giorgio.